È stata tutta colpa di Antonio Scurati e Paolo Giordano se alcuni venerandi scrittori non sono approdati nell’ambita dozzina del 76esimo Premio Strega, e di conseguenza neppure nella “cinquina allargata” annunciata al Teatro Romano di Benevento. Per la prima volta infatti nella storia del premio due ex-equo e il riconoscimento al piccolo curatore fa salire a sette il numero dei papabili. Nella votazione “Spatriati” di Mario Desiati prevale con 244 voti. Secondo Claudio Piersanti con “Quel maledetto Vronskij” (Rizzoli), 178 voti, terzo Marco Amerighi con “Randagi” (Bollati Boringhieri) 175 voti, quarta Veronica Raimo con “Niente di vero” (Einaudi) , 169 voti. Ex equo con 168 voti Fabio Bacà con “Nova” (Adelphi) e Alessandra Carati con “E poi saremo salvi” (Mondadori). Ripescato “Nina sull’argine” (Minimum Fax), 103 voti, di Veronica Galletta.